Sulle strade i pericoli che corrono gli automobilisti sono tanti. Chi guida ubriaco, chi non rispetta la segnaletica e chi si distrae usando il cellulare per chiamare o mandare messaggini. A farne le spese non è solo chi mette in atto questi comportamenti scorretti, ma anche chi incrocia il veicolo guidato da tali persone ed è possibile rimanere coinvolti in gravi incidenti.
La cintura di sicurezza, fondamentale per salvarsi la vita in caso di incidente, a volte non basta. E si viene feriti o, a volte, si perde la vita.
Ma sulle strade non circolano soltanto veicoli a quattro ruote, vi sono infatti anche coloro i quali si spostano a bordo di scooter e moto, per comodità, per passione o altro.
I pericoli che corrono i centauri sono anche superiori a quelli degli automobilisti e per loro è basilare usare sempre il casco, il corrispettivo della cintura di sicurezza per chi guida un’auto (gli stessi obblighi valgono, naturalmente, per chi viaggia insieme al motociclista o all’automobilista).
Per fare in modo che i motociclisti possano viaggiare in totale sicurezza è nato il progetto ST. E.P (Studio sull’Efficacia del Paraschiena), creato dalla collaborazione tra l'Istituto Superiore della Sanità e la Polizia Stradale, che vuole monitorare l’efficacia dell’uso del paraschiena nei motociclisti per verificare se il suo utilizzo serve realmente a proteggere il guidatore in caso di incidente.
Durante i 12 mesi del progetto, verranno tenute sotto controllo alcune province italiane scelte tramite campionamento.
Questo progetto nasce dalla valutazione dei dati raccolti da un rapporto Istat e Aci, secondo il quale il sistema del paraschiena è in grado di diminuire l’incidenza dei feriti, principalmente quelli gravi, del 100% durante un incidente in moto o in scooter.
Se grazie all’introduzione dell’obbligo dell’uso del casco si è ottenuta una riduzione degli incidenti mortali (nel 2011 c’è stata una diminuzione del 42% rispetto al 2010), con il paraschiena si vuole cercare di ottenere la riduzione anche dei feriti (in particolare quelli che riportano traumi alla colonna vertebrale). A tale scopo, la Polizia Stradale verificherà se i soggetti coinvolti in incidenti sulle due ruote che hanno riportato traumi o ferite, durante l’anno della sperimentazione del progetto ST. E.P, indossassero o meno il paraschiena.
Se risulterà che il supporto protegge efficacemente dai traumi allora la Polizia Stradale chiederà al Governo di imporre l’uso del paraschiena a chi circola in moto, modificando quindi il Codice Stradale.